Allevamento di criceti siriani

Novembre 17, 2017
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È importante pensare in anticipo prima di allevare criceti e non buttarsi a capofitto. Bisogna considerare l’alloggiamento e trovare case o uno sbocco per i piccoli. Il vostro criceto può avere molti piccoli, da 15 a 20 non è sconosciuto, anche se da 8 a 12 è normale e quando è separato dalla mamma un’altra gabbia sarà necessaria. A quattro settimane si raccomanda che i sessi siano separati e questo significa un’altra gabbia da trovare. Se non si riesce a trovare rapidamente una casa, a sei settimane possono scoppiare dei battibecchi e i colpevoli devono essere segregati, quindi sono necessarie altre gabbie. A tre mesi ogni criceto avrà probabilmente bisogno della propria gabbia.

Avendo riflettuto attentamente e deciso che si vuole procedere, la ricompensa di vedere i piccoli crescere e sviluppare il loro carattere è grande. La femmina dovrebbe avere un minimo di tredici settimane di età, perché un accoppiamento più giovane potrebbe causare problemi durante la gravidanza. Si suggerisce che la prima cucciolata sia fatta prima che la femmina abbia otto mesi, poiché anche un’età maggiore potrebbe portare a problemi. L’età del maschio non è così importante, purché sia sessualmente maturo e di dimensioni tali da potersi accoppiare.

Prima di tutto è importante che i criceti siano convinti che sia il periodo dell’anno giusto per l’accoppiamento, questo significa che le luci potrebbero dover essere lasciate accese per almeno dodici ore al giorno e in inverno potrebbe essere necessario un certo riscaldamento. Le femmine si accoppiano solo quando sono “in stagione” o “in calore”, il che avviene normalmente ogni quarto giorno, approssimativamente tra il tramonto e l’alba. In qualsiasi altro momento è probabile che la femmina si rivolti contro il maschio e possono verificarsi lesioni se non vengono separati rapidamente.

Per l’accoppiamento si può usare una scatola di 18 pollici quadrati e circa 12 pollici di altezza e si suggerisce di indossare un paio di guanti nel caso in cui la femmina si rivolti contro il maschio e si debba intervenire, anche se, se si fa attenzione, potrebbero non essere necessari. Metti il maschio e la femmina nella scatola e osserva le posture di entrambi. Se è la notte sbagliata, la femmina può essere vista accovacciata o cercare di girare il maschio sulla schiena mettendo il naso sotto la sua pancia. Se questo è il caso, la femmina dovrebbe essere rimossa e l’accoppiamento dovrebbe essere riprovato la notte successiva. Se la femmina è pronta, di solito scappa per qualche passo, ma quando il maschio le mette le zampe anteriori sulla schiena, lei si “blocca”. Questo significa che starà ferma con le zampe posteriori tese e la coda e le orecchie erette, una volta vista è sempre riconoscibile.

Lasciateli insieme per 20-30 minuti dopo che il maschio è stato visto penetrare e poi rimetteteli nelle loro gabbie. Normalmente una volta che l’accoppiamento è iniziato non ci dovrebbero essere problemi, ma non dovrebbero mai essere lasciati soli perché a volte il maschio diventa troppo aggressivo nel mordere la parte posteriore del collo della femmina o troppo entusiasta nel lavare le orecchie e finire dalla parte sbagliata. Il periodo di gestazione è di soli sedici giorni (uno dei periodi più brevi conosciuti nei mammiferi) e quindi bisogna fare attenzione nel maneggiarli e nutrirli dopo i primi sette giorni. Può essere consigliabile dare alla femmina un po’ di latte ogni giorno, sia sotto forma di porridge o con pane inzuppato. Alcuni semi di girasole extra dati dal dodicesimo giorno in poi dovrebbero aiutare la lattazione (produzione di latte). Due giorni prima della nascita dei piccoli, la gabbia della femmina dovrebbe essere pulita e si dovrebbe fornire un sacco di lettiera fresca per fare il nido. Tutto il cibo vecchio dovrebbe essere rimosso e dovrebbe essere dato del cibo nuovo.

I piccoli nascono di solito dalle 18.00 in poi del sedicesimo giorno e la maggior parte arriva nelle prime ore, anche se alcuni non partoriscono fino alla sera successiva. Se i piccoli non sono arrivati entro la mattina del diciottesimo giorno, allora dovreste consultare il vostro veterinario per indurre il parto.

Il latte e i semi di girasole dovrebbero essere dati ogni giorno, ma bisogna fare attenzione al piatto che contiene il latte, perché i piccoli possono essere mobili fin da molto presto e vagare in un piatto profondo e affogare. A sette giorni si possono trovare i piccoli che cercano di bere il latte e quindi si può usare un piatto poco profondo, anche un po’ di cibo solido può essere cosparso nel nido.

Se la femmina copre i piccoli ogni volta che lascia il nido allora è consigliabile non essere ficcanaso e guardare i piccoli perché potrebbe distruggerli, ma se lascia il nido aperto allora si può indagare ma bisogna fare attenzione a non toccare i piccoli o turbare la madre. Quando i piccoli diventano più grandi, alcune madri li lasceranno vagare e raccogliere cibo per loro stessi, mentre altre li riporteranno al nido e in questo caso è consigliabile far cadere del cibo nel nido stesso, perché i piccoli in crescita mangiano molto.

A quattordici giorni, se non si ha una madre iperprotettiva si può essere in grado di pulire l’angolo umido ed eliminare il cibo vecchio e sostituirlo con quello fresco, ma bisogna fare attenzione a non turbare la mamma.

I piccoli possono essere separati dalla madre a partire da ventuno giorni anche se alcuni allevatori li lasciano fino a ventotto giorni. Il tempo effettivo per la separazione può dipendere dal numero della cucciolata, dalla dimensione dei piccoli e dallo stato di salute della madre; tutto questo verrà con l’esperienza. Dividete i sessi in gabbie separate prima che abbiano ventotto giorni. Se dopo questo periodo si sente un serio battibecco, dividete quello aggressivo nella sua gabbia.

Una volta separati dalla mamma, i piccoli dovrebbero essere maneggiati ogni giorno per renderli il più amichevoli possibile.

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