Comprendere l’unità più piccola di Bitcoin, il Satoshi
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La settimana scorsa, l’Oxford English Dictionary (OED) ha incluso la parola “Satoshi”.
Per celebrare questa significativa pietra miliare, abbiamo pensato che fosse il momento giusto per spiegare cos’è un Satoshi, come funziona e perché è importante per Bitcoin.
Cos’è il Satoshi
In parole povere, un Satoshi è la più piccola unità di Bitcoin esistente.
Come probabilmente avrete già capito, prende il nome da Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore – o creatori – di Bitcoin e della sua tecnologia blockchain sottostante.
Comprensione
A differenza delle valute fiat come la sterlina inglese, il dollaro americano o l’euro, Bitcoin esiste solo nel mondo digitale.
Nonostante questa ovvia differenza, Bitcoin e le valute fiat hanno qualcosa in comune: possono essere suddivise in unità più piccole.
Così, la sterlina ha pence, il dollaro e l’euro hanno centesimi, e Bitcoin ha Satoshis (o Sats, in breve). È essenzialmente un altro modo di esprimere una quantità di Bitcoin senza renderla inutilmente confusa
Un Satoshi rappresenta cento milionesimi di un Bitcoin. Potendo suddividere le transazioni Bitcoin in tagli più piccoli, diventano più facili da leggere e capire.
Quindi, 1 Bitcoin è equivalente a 1.000 millibitcoin (mBTC), 1.000.000 microbitcoin (μBTC), o 100.000.000 Satoshis.
Ora, mentre la cifra esatta è sconosciuta, le stime suggeriscono che Satoshi Nakamoto potrebbe possedere 1 milione di BTC, che dato quello che abbiamo appena spiegato, sarebbe equivalente a 100.000.000.000.000.000 Satoshis.
Perché sono utili?
Similmente ai penny o ai centesimi, i Satoshis sono utili quando si vuole inviare una quantità relativamente piccola di Bitcoin a qualcuno.
Immagina di voler inviare a qualcuno 1.000 Sats – è molto più facile da capire rispetto a 0,0000001 Bitcoin.
Essere in grado di contare i Sats rende Bitcoin meno intimidatorio, facendo sentire gli utenti come se possedessero effettivamente qualcosa.
Trovare un simbolo
Il simbolo o glifo della valuta di Bitcoin (฿) esiste da tempo. Infatti, è stato usato per la prima volta da Nakamoto in una prima versione del client Bitcoin – Apple lo ha anche aggiunto alla tastiera di iOS12 l’anno scorso.
Ma, mentre ‘฿’ è diventato ampiamente accettato tra gli appassionati di criptovalute, la comunità deve ancora trovare un simbolo per il Satoshi.
La discussione è andata avanti per un tempo considerevole ma nessun consenso è stato raggiunto.
E mentre c’è ancora tempo, è probabile che i Satoshi diventino sempre più rilevanti se il prezzo di Bitcoin aumenta.
Se la gente inizia a usare Bitcoin per acquistare oggetti quotidiani come il latte, il pane o anche una tazza di caffè, sarà necessario avere qualcosa che renda la tecnologia più facile da capire e comunicare.
Ma se abbiamo imparato qualcosa su questo settore, è che ci vorrà del tempo.
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