Deformità congenite dell’orecchio esterno
I nuovi genitori si dilettano a guardare i loro bambini, prendendo nota delle dolci dita dei piedi arricciate, osservando le fossette sulle guance, sui gomiti e sulle ginocchia, e analizzando se queste lunghe, graziose dita presagiscono un talento per suonare il pianoforte. Ma si possono anche notare problemi come un cuoio capelluto squamoso, l’acne del bambino o, forse, che una o entrambe le orecchie del neonato hanno un aspetto un po’ insolito. Forse l’orecchio sporge un po’ o la sua parte superiore sembra un po’ appuntita. Anche se è raro, a volte i bambini nascono con una parte dell’orecchio mancante del tutto, il che potrebbe causare problemi di udito. È naturale, quindi, preoccuparsi se quell’orecchio deformato potrebbe rendere il vostro bambino un bersaglio di prese in giro o se la perdita dell’udito potrebbe influenzare le capacità di apprendimento e di parola.
Fortunatamente, i chirurghi craniofacciali hanno molti modi per trattare questi tipi di deformità dell’orecchio e la perdita dell’udito che a volte li accompagna. Le opzioni vanno dal modellamento non invasivo dell’orecchio per correggere la forma di un orecchio malformato alla chirurgia, tipicamente non raccomandata fino a quando un bambino raggiunge l’età scolare. Al momento giusto, tuttavia, i trattamenti chirurgici possono rimodellare e persino ricostruire interamente le orecchie anomale e, in alcuni casi, aiutare a ripristinare l’udito.
Le deformità congenite dell’orecchio esterno – cioè le deformità dell’orecchio visibile e del condotto uditivo che sono presenti dalla nascita – sono comuni. Circa 1 neonato su 6.000 ha una deformità dell’orecchio esterno. In generale, i trattamenti danno buoni risultati, e se sono intrapresi quando il bambino è ancora piccolo, possono aiutare ad evitare del tutto la stigmatizzazione sociale.
“La correzione delle deformità dell’orecchio offre un miglioramento drammatico e permanente dell’aspetto dell’orecchio con una percentuale di successo superiore al 90% se iniziata in tempo”, dice il chirurgo plastico Michael Alperovich, MD.