Due lati della vita in Groenlandia
Delle circa cinquantaseimila persone che vivono in Groenlandia, l’isola più grande del mondo, la maggior parte sono Inuit e quasi un quarto vive nella capitale, Nuuk. Il resto del paese è costituito da città più piccole e insediamenti costieri isolati in cui la gente si affida ancora ai metodi tradizionali di caccia e pesca di pesce, foche e carne di balena. Ispirato dal lavoro della fotografa danese della metà del ventesimo secolo Jette Bang, che ha dedicato la sua carriera a documentare la vita Inuit in Groenlandia, che allora era una colonia della Danimarca, un nuovo progetto congiunto dei fotografi danesi Dennis Lehmann e Lasse Bak Mejlvang presenta due lati molto diversi della vita moderna nel paese. Lehmann ha concentrato il suo lavoro a Tasiusaq, un insediamento di poche centinaia di persone, nella parte centro-occidentale del paese. Mejlvang ha documentato la vita più a sud lungo la costa, a Sisimiut, una città in rapida crescita di circa seimila abitanti, la seconda più grande della Groenlandia. Le foto di Lehmann, scattate a colori, mostrano una comunità costruita intorno ai nuclei familiari e alla caccia di sussistenza. Quelle di Mejlvang, scattate in bianco e nero, mostrano una vibrante cultura giovanile fatta di feste da ballo, skateboard e calcio “pinguino”. La serie risultante, che è raccolta in un libro di prossima pubblicazione intitolato “Inuit Now”, è un dialogo tra periferia e centro, tra Danimarca e Groenlandia, e tra il lavoro di due giovani fotografi. Nell’introduzione del libro, scrivono: “Per esaminare la vita e l’identità nell’Artico oggi, bisogna guardare il mondo da più angolazioni.”