Pong, Atari e le origini dell’home video game
La famiglia di mia madre ama risparmiare. Prodotto della Grande Depressione e della Seconda Guerra Mondiale, mia nonna ha insegnato a mia madre e ai suoi tre fratelli ad essere frugali e che “non sai mai quando avrai bisogno di qualcosa”.
Quindi, quando sono tornata a casa per le vacanze di primavera e ho detto che stavo scrivendo qualcosa sui videogiochi per il mio stage allo Smithsonian, sono rimasta sorpresa quando mio zio ha tirato fuori la sua console per videogiochi del 1977? Non proprio.
Era la versione Sears dell’Atari 2600 – il Cartridge Tele-Games System Video Arcade. Mio zio aveva ancora i due joystick e una collezione di 11 giochi, tra cui Space Invaders e il suo preferito, Asteroids. La cosa più impressionante era che se avessimo avuto il giusto adattatore, avrei potuto teoricamente collegare questa macchina al mio televisore e giocare ai giochi con cui mio zio era cresciuto nella sua adolescenza.
Questa console Tele-Game era fondamentalmente l’Atari 2600, solo con un nome Sears. L’Atari 2600 era il primo sistema di gioco Atari basato su cartucce. Questo significava che il codice di gioco, per esempio, per il gioco Pitfall di mio zio, era nella cartuccia rimovibile invece di essere incorporato nella console. L’Atari 2600 è stata la console più longeva della storia.
Di nuovo al museo, ho trovato un’interessante connessione tra la console di mio zio e qualcosa nelle Collezioni di Elettricità – una macchina Pong.
Il gioco Atari Pong in cassa nel 2009
Il fondatore di Atari e il co-creatore di Pong era l’ingegnere Nolan Bushnell. Cosa è venuto prima, Atari o Pong? Bushnell fondò Atari nel 1972 con Ted Dabney dopo che Bushnell lasciò la Nutting Associates, un produttore di giochi arcade. Assunse Al Alcorn e gli fece programmare un semplice gioco per testare la sua esperienza di programmazione. Il risultato fu un videogioco di tennis da tavolo chiamato Pong.
Pong fu introdotto per la prima volta come videogioco arcade in un piccolo bar di Sunnyvale, California. Fu un tale successo che la macchina si ruppe – non perché ci fosse qualcosa di sbagliato nella programmazione, ma perché era piena di monetine dei clienti del bar.
Pong è un gioco semplice, ma ha una storia complicata. È ampiamente accettato che quando Bushnell ci stava lavorando, studiava i giochi per computer contemporanei. Era anche a conoscenza del lavoro di Ralph Baer, il progettista del primo videogioco domestico, il Magnavox Odyssey. Bushnell provò l’Odyssey e il suo videogioco di tennis da tavolo in una fiera in California nel 1972. Quello stesso anno, Atari uscì con Pong e nel 1976, Magnavox portò l’azienda in tribunale. Atari e Magnavox si accordarono e Magnavox diede ad Atari una licenza esclusiva per riprodurre il gioco.
Giochi per la console Tele-Game
Atari portò Pong nei salotti della gente nel 1975 quando rilasciò una versione domestica, che Sears accettò di vendere con il suo marchio, Tele-Game. Due anni dopo, nel 1977, Atari rilasciò l’Atari 2600, lo stesso anno in cui mio zio comprò la sua console Tele-Game.
Come molte altre persone, passava ore nel seminterrato a sconfiggere alieni, distruggere asteroidi e cercare di convincere mia nonna a unirsi a lui. A un certo punto le cartucce di gioco, la console e i joystick sono stati inscatolati e conservati in un posto sicuro perché “non sai mai quando ti servirà qualcosa”.
Mio fratello seguirà le orme di mio zio e toglierà la polvere dalla sua console PlayStation 3 tra 40 anni? Lui giura che non lo farà, ma ho la strana sensazione che conserverà le cose proprio come tutti gli altri miei parenti – il suo Game Boy sta già iniziando a raccogliere polvere sotto il letto.
Non ne hai mai abbastanza dei videogiochi? La mostra The Art of Video Games è allo Smithsonian American Art Museum fino al 30 settembre.
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Angela Modany è una stagista nel dipartimento New Media del National Museum of American History.