Dacci oggi il nostro pane quotidiano: A Prayer Not For Me – But For Us. – Stadia

Adoro il pane. È irresistibile per me, soprattutto quando è caldo e spalmato di burro. In effetti, forse amo un po’ troppo il pane! L’aroma, il sapore della terra, i ricordi di casa. Mmmm.

Ma per molti bambini in tutto il mondo, il pane non è solo una deliziosa indulgenza. È il sostentamento della vita. Il pane è ciò che riempie la pancia gonfia e allontana i morsi della fame. Negli ultimi due mesi, diversi membri dello staff di Stadia ci hanno guidato attraverso le prime tre petizioni del Padre Nostro che si trova in Matteo 6: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. Questo mese arriviamo alla mia parte preferita del Padre Nostro. La quarta petizione: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.

Le prime tre richieste sono state tradizionalmente indicate come le “tu petizioni”. Queste sono richieste che facciamo a Dio perché faccia qualcosa che faccia conoscere il Suo nome, che proclami la Sua grandezza e promuova i Suoi scopi.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano” inizia le ultime tre petizioni conosciute come le “noi petizioni”. Queste tre richieste finali offerte a Dio si riferiscono al mondo qui e ora in cui viviamo e si riferiscono ai nostri bisogni e alla nostra guida.

Il pane era, ed è, l’alimento base della cultura mediorientale. E in tutta la Bibbia, il pane è universalmente usato per simboleggiare tutto ciò che mangiamo, il nostro nutrimento, il cibo che ci sostiene. Questo è il significato indiscutibile del pane in questo passaggio.

Voglio evidenziare due parole in questa frase che credo abbiano una ricchezza e una profondità che spesso trascuriamo. Queste parole sono “quotidiano” e “nostro”.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”

Giornalmente. Questa peculiare parola greca “Epiousios” (ep-ee-oo’- see-os) che le nostre bibbie traducono con DAILY, non appare da nessun’altra parte nelle scritture. Quindi, è una parola unica piena di significato.

Molti studiosi credono che questa richiesta GIORNALIERA di pane non sia una richiesta di eccesso, ma piuttosto di sostentamento. “Dacci oggi quanto basta per soddisfare i nostri bisogni”. Una delle prime traduzioni del Padre Nostro in siriaco antico (una lingua molto simile all’aramaico parlato da Gesù e precedente all’inglese di secoli), recita “dacci oggi il pane che non si esaurisce”.

Una delle paure più basilari dell’uomo è quella di non avere abbastanza. E se in questa preghiera Gesù ci stesse insegnando che la preghiera può aiutarci a liberarci da questa paura? Se preghiamo “dacci oggi il pane che non si esaurisce”, questo include il pane di oggi, include il pane del futuro, e abbastanza per mantenerci in vita – tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto ciò che useremo.

La paura di non avere abbastanza nel presente, questa paura umana di base, può distruggere un senso di gioia nel presente ed erodere la speranza nel futuro. Credo che troviamo un’ampia applicazione se ci appoggiamo a questa antica traduzione siriaca, dove preghiamo Dio di liberarci dalla paura e dall’angoscia di non avere abbastanza da mangiare. “Dacci il pane per oggi e con esso dacci la fiducia che anche domani ne avremo abbastanza”.

Ma può essere difficile per noi, nella nostra cultura dell’abbondanza, capire una preghiera che ci liberi dalla paura GIORNALIERA di non avere le basi per sostenere la vita. Ma ancora una volta, tanti bambini nel mondo vanno a letto sognando, sperando e desiderando un pezzo di pane. Questo è il mondo a cui le Scritture sono state originariamente scritte. Alle persone che hanno paura del sostentamento GIORNALIERO.

Ora, poiché abbiamo così tanto, significa che non abbiamo bisogno di pregare questa parte della preghiera? Voglio dire, la maggior parte di noi non sperimenterà mai la malnutrizione e l’incapacità di nutrire le nostre famiglie con alimenti di base come il pane.

Bene, questo ci porta ad un’altra parola importante in questa piccola frase del Padre Nostro–“NOSTRO”. La frase è “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, non “Dacci oggi il mio pane quotidiano”.

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”

Quello che mi piace di tutte e sei le richieste nel Padre Nostro è che mentre esprimiamo dipendenza da Dio per soddisfare i bisogni, non siamo fuori dai guai. In tutte e sei le richieste vediamo la necessità sia di un atto di Dio, sia di un invito alla partecipazione e alla responsabilità da parte di chi prega.

Cosa possiamo fare per assicurare che questa preghiera per il pane quotidiano sia soddisfatta? Cosa possiamo fare per eliminare la paura e la povertà nel mondo?

La cultura mediorientale del primo secolo a cui la Bibbia è stata originariamente scritta è una cultura che comprendeva la paura e la fame, ma anche la comunità in modo profondo. Che i nostri bisogni sono più importanti dei miei. Come cultura occidentale, gli Stati Uniti sono stati costruiti su principi di robusto individualismo. L’entità più importante in una società individualista è la singola persona. La nostra identità deriva da come ci distinguiamo da coloro che ci circondano. Io sono responsabile per ME e non per TE.

E se in questa parte del Padre Nostro vedessimo noi stessi non come un individuo che ha bisogno quotidianamente, ma come una potenziale risposta al Padre Nostro? Uno strumento che Dio vuole usare per allontanare i morsi della fame, per eliminare la paura e ridare gioia nel presente e speranza nel futuro? Non è in linea con il modo di fare di Gesù che vediamo nei Vangeli?

Quindi, la prossima volta che avrai un qualsiasi tipo di pane, ti fermerai e dirai una piccola preghiera? Una preghiera di gratitudine per il pane che state per mangiare. Una preghiera di gratitudine per non avere solo abbastanza per soddisfare i tuoi bisogni individuali quotidiani, ma un’abbondanza che potrebbe essere condivisa con gli altri. Una preghiera GIORNALIERA che ci ricordi i NOSTRI bisogni e non solo i miei.