Dentro l’hotel degli omicidi che H.H. Holmes usava per adescare e torturare le sue vittime

La maggior parte delle persone quando sente il nome Holmes, probabilmente pensa al detective immaginario Sherlock. Ma c’è un altro uomo, uno vero, di nome Holmes che farebbe scorrere il sangue freddo anche al nemico di Sherlock, Moriarty.

H.H. Holmes è stato considerato il primo serial killer degli Stati Uniti, e alcuni credono che abbia anche il maggior numero di vittime. Mentre l’uomo ha ammesso di averne commesse solo ventisette, le stime contano i corpi ben oltre i 200.

H.H. Holmes viveva in quello che è stato soprannominato il castello degli assassini. Il primo piano conteneva normali negozi tra cui una farmacia. Al piano superiore Holmes aveva il suo appartamento e un labirinto di “stanze degli omicidi”.

Anche se non ci sono molte informazioni sull’edificio abbandonato perché è andato in fiamme pochi giorni dopo l’arresto di Holmes, sappiamo abbastanza per dire che l’uomo era un selvaggio.

C’erano cento stanze diverse (senza finestre) costruite con uno scopo, e uno solo: uccidere. Molte stanze erano insonorizzate per facilitare gli atti macabri.

Le stanze erano veramente un labirinto di morte. Alcune porte si aprivano solo per accogliere chi le apriva con un muro solido, mentre altre si potevano aprire solo dall’esterno. C’erano scale che non portavano da nessuna parte, e botole o scivoli per portare i cadaveri nei sotterranei.

Una volta nei sotterranei, i corpi venivano trattati in vari modi diversi. Alcuni bruciati in cenere, altri sepolti in fosse di calce viva, e lo scheletro di altri ancora veniva venduto alle scuole di medicina. Alla fine del 1800, la gente non si chiedeva da dove venissero queste cose.

Una volta che una vittima trovava una stanza, c’era un numero qualsiasi di modi in cui la stanza poteva ucciderla. Alcune stanze erano camere a gas destinate ad asfissiare chiunque vi entrasse, mentre altre persone venivano bruciate a morte da lanciafiamme incastrati nei muri. C’erano stanze con fosse di acido, stanze per essere impiccati, stanze per soffocare e una con una rastrelliera per stirare.

Le stanze avevano falsi muri, passaggi nascosti e muri con cerniere, tutto per facilitare la visione di Holmes. C’erano anche mobili rubati utilizzati in tutto il labirinto.

Quando le autorità si accorsero delle azioni depravate di H.H. Holmes ed entrarono nel suo castello della follia si trovarono di fronte ad uno spettacolo raccapricciante. Le camere di tortura e i passaggi erano completamente intatti, c’erano ancora scheletri nel seminterrato, capelli umani, sangue secco su abiti scartati e un tavolo da dissezione, e così tanti resti che era chiaro che l’uomo aveva ucciso più dei ventisette che aveva ammesso.