I bambini sotto i 16 anni con disforia di genere non sono in grado di dare il consenso informato per sottoporsi al trattamento con farmaci che bloccano la pubertà, tre giudici dell’Alta Corte hanno stabilito.
La causa è stata intentata contro il Tavistock and Portman NHS Trust, che si è detto “deluso” ma ha immediatamente sospeso tali rinvii per i minori di 16 anni.
L’NHS ha detto che “ha accolto con favore la chiarezza” della sentenza.
Una delle ricorrenti, Keira Bell, ha detto di essere “felice” della sentenza.
La signora Bell, 23 anni, di Cambridge, si era rivolta al Tavistock Centre, che gestisce l’unico servizio di sviluppo dell’identità di genere (GIDS) del Regno Unito, da adolescente e le erano stati prescritti dei bloccanti della pubertà a 16 anni.
Ha sostenuto che la clinica avrebbe dovuto sfidarla di più sulla sua decisione di passare a un maschio da adolescente.
In una sentenza, Dame Victoria Sharp, seduta con Lord Justice Lewis e Mrs Justice Lieven, ha detto: “E’ altamente improbabile che un bambino di 13 anni o meno sia competente a dare il consenso alla somministrazione di bloccanti della pubertà.
“E’ dubbio che un bambino di 14 o 15 anni possa capire e soppesare i rischi e le conseguenze a lungo termine della somministrazione di bloccanti della pubertà.”
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Hanno aggiunto: “Per quanto riguarda i giovani dai 16 anni in su, la posizione legale è che c’è una presunzione che essi abbiano la capacità di acconsentire al trattamento medico.
“Date le conseguenze a lungo termine degli interventi clinici in questione in questo caso, e dato che il trattamento è ancora innovativo e sperimentale, riconosciamo che i medici possono considerare questi come casi in cui l’autorizzazione del tribunale dovrebbe essere richiesta prima di iniziare il trattamento clinico.”